Lanno
scorso, con lISOL n.18 del 18 marzo, avevamo informato
di una nuova serie TV dal titolo SIX FEET UNDER
(letteralmente sei piedi sotto terra), che trattava
le gesta di una famiglia di impresari funebri di Los Angeles,
i Fisher.
Riportammo quella notizia in quanto ci parve curioso che
un telefilm si occupasse di una realtà, quella degli
impresari funebri, che, inevitabilemente, è relativa
ad argomenti (i lutti ed i relativi funerali) dei quali,
di norma, la gente cerca di non parlare né tanto
meno pensare.
Gli
ascolti, non solo in Italia ma anche in tutti i paesi ove
tale telefilm è andato in onda, hanno invece palesato
un grandissimo gradimento da parte degli spettatori. La
serie tv SIX FEET UNDER è stata un successo tale
da ottenere anche numerosissimi premi internazionali.
Lo sceneggiatore e co-produttore Alan Ball, noto per avere
scritto la sceneggiatura del noto film American Beauty,
sulla scorta dei consensi ottenuti ha deciso di dare un
seguito alla serie televisiva.
In
America la terza serie è terminata il 21 agosto scorso,
mentre da noi è iniziata il 28 settembre 2005 e viene
trasmessa in seconda serata (probabilmente in considerazione
della tipologia del telefilm e degli argomenti trattati).
E intanto gli estimatori di questa serie sono già
corsi ad accaparrarsi i primi cofanetti di DVD relativi
alle prime 2 series del telefilm, resi disponibili da qualche
tempo dalla Warner Home Video.
Per
cercare di accontentare i fans della serie, la Universal
Record ha inserito in catalogo anche la colonna sonora del
telefilm. Nellalbum sono presenti brani degli Interpol,
Arcade Fire e Caesars che hanno partecipato di buon grado
alla composizione della colonna sonora di questo telefilm
di successo.
Il
segreto del gradimento del telefilm SIX FEET UNDER
è racchiuso nella non semplice capacità degli
sceneggiatori e del regista di mettere a nudo le vicende
dei Fischer (limpresa funebre protagonista del telefilm)
sia dal punto di vista lavorativo, rivelando anche alcune
problematiche insite nel mestiere, sia dal punto di vista
umano dei protagonisti.
Ciò
che è stato apprezzato dai fans del telefilm è
stato laspetto dissacrante ma non di cattivo gusto,
con il quale sono stati affrontati gli argomenti, articolati
sempre intorno ad un decesso (non poteva essere altrimenti!).
Proporre
il solito polpettone come accaduto (a accade)
in altre series o soap opera sarebbe stato facile e sbrigativo,
invece SIX FEET UNDER ha trattato largomento morte
con dialoghi mai melensi e scontati o tanto meno retorici
e penosi, riuscendo di fatto ad esorcizzare, sempre con
rispetto, la morte ed il lutto con una regia e sceneggiatura
intelligente.