IL TEMA

 


il mio primo semestre in FENIOF
di Alessandro Bosi


Il 16 settembre di quest’anno sarà per me una giornata più particolare delle altre per due motivi. Uno perché compirò 34 anni (lo so, nell’Informatore di Aprile il buon Sig. Samoggia mi aveva presentato come trentenne nel gentile tentativo di togliermi qualche anno, ma la carta d’identità non mente), l’altro perché saranno esattamente sei mesi che lavorerò per la FENIOF, il che, nel suo piccolo, rappresenta un traguardo che mi consente di poter effettuare alcune considerazioni ed esternarne le risultanze.

In questi mesi ho avuto il piacere di colloquiare telefonicamente con tanti associati su tutte le materie trattate dalla FENIOF e l’opportunità di associare i visi alle voci in occasione delle numerose assemblee/convegni territoriali tenuti dalla Federazione in varie parti d’Italia.

Come correttamente descritto nel “Il tema” del Sig. Samoggia sull’Informatore n.4, le mie pregresse esperienze professionali, pur avendomi fornito alcune competenze spendibili nel ruolo che mi sto accingendo a ricoprire, lamentano una “ignoranza” del settore che, se da un lato aiuta ad approciarsi alle situazioni con mente aperta e priva di inibizioni di sorta, dall’altra parte non mi hanno aiutato ad essere pienamente operativo e di concreto supporto alla Federazione fin dal primo momento come avrei desiderato.

I primi mesi in FENIOF mi hanno dunque impegnato in una “full immersion” nella normativa di settore spaziando dal CCNL alla Privacy, dall’RPM nazionale ai regolamenti regionali, dalla 626/94 alla redazione di articoli per l’Informatore, l’InformaSoci e ISOL, dalle prime risposte fornite agli associati al disbrigo delle pratiche relative al progetto di previdenza funeraria Programma Domani, e così via in una varietà di attività e argomenti che difficilmente avrei potuto immaginare da esterno alla Federazione.

Sin dal primo giorno ho avuto modo di osservare la giornata tipo del mio predecessore nel ruolo di Segretario, il Sig. Samoggia, ascoltando le telefonate con gli associati, analizzandone le problematiche, studiandone le soluzioni. Ho via via appreso il significato della funzione del Segretario di una grande federazione quale la Feniof , arrivando a sera a chiudere l’ufficio e rincasare ogni giorno con umori differenti, a volte intimorito a causa della consapevolezza di dover sviluppare una vasta varietà di competenze in tempi brevi, e a volte rasserenato e incentivato dalle piccole soddisfazioni quotidiane derivanti dal complimento gentile di qualche associato felice del lavoro svolto o per l’informazione ricevuta.

Sin dal primo giorno ho tentato di operare con l’intento – spero riuscito- di evadere nel minor tempo possibile le richieste degli associati e devo riconoscere che ultimamente l’impegno profuso da parte della segreteria è stato sicuramente apprezzato. Non che prima ciò non avvenisse (ho consultato i protocolli pregressi e i tempi di risposta mi sono parsi corretti) ma sicuramente, dividendosi gli impegni e il lavoro con il Sig. Samoggia oggi la Federazione può vantare una notevole celerità nell’evadere le richieste, forte ovviamente non della sola segreteria ma anche del disponibile e competente direttivo, dei numerosi uffici decentrati e della fornitissima banca dati/documenti presente in sede centrale che permette, tramite un continuo aggiornamento, di essere in grado di inviare (agli associati in regola con le quote associative) tutta la documentazione che si dovesse rendere necessaria.

Sono stati sicuramente mesi intensi con giornate trascorse senza prestare attenzione all’orologio, caratterizzati da trasferte sicuramente stancanti ma anche portatrici di motivazione, nonché di convegni e assemblee che mi hanno permesso di conoscere persone straordinarie e collaborative.

Ho avuto modo di entrare nelle diverse problematiche, spesso anche molto personali, di diversi associati, di frequentare importanti tavoli di lavoro conoscendo persone impegnate in ruoli che diversamente non avrei mai nemmeno pensato di poter conoscere, ricevendo altresì una attenzione e una disponibilità insperata. Ho capito che FENIOF è una federazione che gode di una considerazione incontestabile, dovuta ad anni di impegno di persone che, come sono chiamato a fare io ora, hanno fatto sì che FENIOF divenisse quello che è, ovvero LA federazione di categoria degli impresari di onoranze funebri, unica concreta referente per gli operatori del comparto.

Il mio progressivo avvicendamento nella carica di Segretario, sfruttando al massimo il tempo di coesistenza in ufficio con il Sig. Samoggia, mi sta profondamente gratificando e, contestualmente, appassionando ad una materia che – sono onesto- mai avrei pensato di dover trattare e che risulta estremamente interessante.

Il mio aver deciso di mettermi in discussione dopo anni di soddisfacente collaborazione con strutture pubbliche regionali in altri ambiti professionali, si sta rivelando una scelta corretta che non rinnego ma che intendo onorare con crescente impegno e disponibilità affinché il mio subentro nel ruolo di segretario nazionale al Sig. Samoggia avvenga nella maniera più proficua possibile.

Sono parole che mi impegno a far sì che divengano fatti.

E a tal proposito la mia faccia è proprio qui davanti a Voi.