Curiosità

 


Cose strane nei musei funerari americani

Di Giovanni Primavesi



Nei musei funebri degli Stati Uniti vi è una varia esposizione di articoli funebri, n maggioranza di uso comune, ma alcuni veramente strani o, per meglio dire, eccentrici.

Tra quelli da considerare “comuni” possiamo senz’altro annoverare la ricostruzione della sala di esposizione della salma in una casa funeraria del primo ‘900.

Da notare la linea “impero” dell’insieme, ed il fatto che la bara sia allestita davanti al caminetto.

Forse un posta caro al defunto americano o, forse, per togliere il gelo all’atmosfera funerea dell’ambiente.

E’ invece inusuale, almeno come rarità, l’eccezionale bus funebre ricavato nel 1916 su un telaio Packard.



Alcuni bus di questo tipo esistono anche in Italia, e si strutturano con una “vano” contenitore del feretro (ovviamente conforme all’art. 20 del regolamento di polizia mortuaria, ed un abitacolo per la famiglia del defunto, i parenti e gli amici. Certo vedere questa possibilità di servizio applicata nel lontanissimo 1616 fa un po’ effetto… ma l’America è sempre l’America!

La bara in vimini è stata una di quelle novità che abbiamo rilevato in un nostro recente servizio al Funerarie di Parigi dell’anno scorso e ve la riproponiamo, com’era là esposta.

Ma anche nei musei funerari americani quest’articolo è presente e, se dobbiamo giudicare fra il vecchio e l’antico, non nascondiamo che il reperto museale (anche se fotografato in bianco e nero) è ben più elegante e, all’apparenza, ben più consistente di quello attuale.

Ma fra le casse esposte nei musei che abbiamo rintracciato su internet, meritano senza dubbio il primo premio per originalità e pazzia, quella in cristallo e quella a forma di gambero

  

Ma nella foto che mostra il feretro di cristallo se ne intravede un’altra, in alto a sinistra, che vale la pena ingrandire in po’, perché trattasi decisamente del “Top” assoluto.


All’apparenza sembra normale, ma in realtà è un contenitore multipli dentro il quale si prevedono ben tre defunti (il che supera il record da noi documentato della “cassa matrimoniale” realizzata in olanda una decina d’anni fa, de destinare al funerale di moglie e marito deceduti insieme