
Che
i cimiteri italiani siano sempre più sprovvisti di spazio utile
per le inumazioni e le tumulazioni è un dato che non fa più notizia
da tempo. Ma mai come in questi giorni ci giungono notizie allarmanti
su questo problema.
Una tra tante quella che giunge sul cimitero di Porto Recanati
che recentemente si è improvvisamente reso conto di avere terminato
gli spazi utili per le inumazioni in campo comune. A parte la gravissima
errata programmazione della disponibilità delle sepolture, il risultato
di tale indisponibilità è stato di obbligare le famiglie (che avevano
intenzione di ottemperare alle ultime volontà dei propri defunti
procedendo alla loro inumazione) a dover optare per la sistemazione
in un loculo. La qual cosa comporta tra l’altro anche notevoli differenze
di costo rispetto all’inumazione, in quanto i costi dei loculi sono
sotto gli occhi di tutti (oramai equiparabili al costo al metro
quadro delle ville di lusso!) e inoltre al costo della cassa va
aggiunto il costo dello zinco interno che, come ben tutti sappiamo,
è necessario per le tumulazioni.

E’
forse per sopperire a simili problematiche che altri comuni stanno
valutando quali strade sia più opportuno percorrere. A Merate (LC)
hanno constatato che entro 8-10 anni al massimo gli attuali spazi
cimiteriali a disposizione saranno tutti esauriti. Sulla scorta
della considerazione che un corpo tumulato ha ottime possibilità
di conservarsi pressoché integro per diversi decenni, e che i problemi
di “turnazione” dei loculi diviene sempre più evidente, il Comune
di Merate sta pensando di utilizzare il sistema dei cosiddetti “loculi
areati” che prevedono una tumulazione con bare non sigillate, prive
di zinco, affinché l’azione dell’aria decomponga rapidamente il
cadavere.
Il sistema, sulla carta, è molto semplice. Un sistema di aspirazione
convoglia i miasmi della decomposizione in uno specifico filtro
a carboni attivi che elimina qualsiasi odore. Con l’azione dell’aria,
nel giro di circa 10 anni i cadaveri si decompongono completamente.

Simili
esperimenti sono già stati fatti in passato (esempio Trieste) e
hanno convinto il Comune di Merate sulla validità della soluzione.
Nel cimitero di Pagnano intanto si sta procedendo con la realizzazione
di 120 loculi areati (di cui 60 in cemento e 60 in vetroresina).
Nel 2019, anche il Cimitero di Merate valuterà se procedere con
l’impiego di loculi a decomposizione rapida (che nel caso dei loculi
in vetroresina sono installabili nel giro di circa una settimana).
Nel frattempo il problema è di estrema attualità e giungono
diverse segnalazioni circa comportamenti non corretti finalizzati
a “sfruttare” il più possibile questa grave situazione cimiteriale.

E’
infatti notizia di fine maggio quanto scoperto dalla Procura di
Roma in relazione a strani accadimenti avvenuti nel Cimitero del
Verano. In tale contesto sono state rinvenute due tombe uguali in
due diversi settori cimiteriali, con medesima lapide, medesima foto,
uguale nome e cognome. E pare che non si tratti di un caso isolato.
Il sospetto della Procura è che dietro a questa scoperta si
celi un piano ben architettato legato al racket delle inumazioni.
Infatti i blocchi cimiteriali recentemente costruiti hanno reso
disponibili 180 posti per sepolture. Facendo risultare molti posti
già occupati, gli ideatori delle tombe in duplice copia avrebbero
potuto tenerli da parte per poi proporli in futuro (quando gli spazi
liberi sarebbero rimasti pochi) ai clienti disponibili a pagare
a caro prezzo il costo del sempre più raro sepolcro. Al momento
sono in corso una serie di controlli incrociati tra lapidi e bare
per verificare i nomi e le date di decesso.
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