OPINIONI

 


CASALE MONFERRATO
PRECISAZIONE

Dall’ufficio stampa dell’


Egregio direttore,

sul numero di aprile della rivista “L’informatore” è stato pubblicato un articolo, dal titolo “E poi dicono che sono esose le imprese funebri!”, corredato da tabella, in cui si parla dell’Azienda Multiservizi Casalese (A.M.C. e non A.M.S. come erroneamente citato). Alcune affermazioni contenute nell’articolo sono del tutto arbitrarie, come quelle che asseriscono che “vengono applicate tariffe a fronte di servizi esistenti” e che “l’A.M.C. non dispone di alcun addetto che operi all’interno del cimitero”. I servizi cimiteriali vengono svolti da quattro addetti dell’A.M.C che operano in sette cimiteri dislocati in punti diversi e comprendono, tra l’altro, l’attività di scavo delle fosse nei campi comuni. Alla base di questa attività vi è il “Regolamento comunale dei trasporti funebri” che stabilisce che il Comune, e quindi in questo caso l’A.M.C. a cui è stato affidato il servizio, “eserciti la vigilanza sull’impresa ft4nebre e su quelle che svolgono la loro attività nei cimiteri e proceda, anche valendosi di potestà ìspettiva, ai fini di valutare la rispondenza della loro attività alle norne di legge”.


Antica pianta di Casale Monferrato

In sostanza, gli addetti dell’A.M.C., oltre al disbrigo di tutte le pratiche amministrative e al controllo dei documenti relativi al servizio funebre, devono verificare che tutte le operazioni cimiteriali inerenti la tumulazione si svolgano correttamente. Le tariffe includono inoltre la pulizia delle aree verdi, la manutenzione dei fabbricati all’interno dei cimiteri e la copertura assicurativa.

Riteniamo inoltre che sia fortemente diffamatoria e offensiva l’affermazione secondo cui il cimitero di Casale sia una specie di “supermercato”. Proprio per gestire un insieme dì operazioni piuttosto complesse, soprattutto in un momento difficile per il cittadino, l’A.M.C. ha sempre cercato di semplificare tutte le procedure, cercando di agevolare gli utenti e facendo il possibile affinché il servizio funebre si svolga in maniera discreta e nel rispetto del dolore altrui.

Due esempi citati dall’estensore dell’articolo devono poi essere perlomeno chiariti. Il primo è relativo alla possibilità di poter utilizzare le cellette ossario per tumulazioni multiple. Si tratta in questo caso di un’iniziativa della nostra società a favore degli utenti, che è stata accettata dal Comune di Casale, perché consente di adibire un loculo sufficientemente grande ad un unico nucleo familiare.

Relativamente invece alla cosiddetta “tassa i confine”, occorre precisare che tale imposta è stabilita dal già citato “Regolamento dei Trasporti funebri” del Comune di Casale. Nella maggioranza dei casi tale imposta viene applicata una sola volta al carro funebre che entra o esce dai confini cittadini. Per i pochi casi in cui ale confine venga oltrepassato due volte ( ad esempio quando la cerimonia funebre viene celebrata fuori dal Comune e la sepoltura avviene nel cimitero cittadino), l’A.M.C. ha recentemente presentato richiesta al Comune affinché l’utente che oltrepassa due volte il confine possa pagare la tassa una volta sola. Come già detto, si tratta comunque di un numero di casi limitati.

Per concludere, riteniamo che - sia per i contenuti che per l’impostazione – l’articolo citato non renda giustizia alla nostra azienda che, in oltre vent’anni di attività, ha sempre dimostrato di saper soddisfare le esigenze dei cittadini e, anche in un settore particolarmente “delicato” come quello dei servizi cimiteriali, ha ricevuto spesso segni di fiducia e apprezzamento.

17 giugno 2004

Ufficio Stampa AMC Casale


Risponde la FENIOF

Accettiamo tutte le precisazioni che ci vengono date, ma il senso che abbiamo voluto dare al nostro articolo è quello di ribadire come, in regimi di monopolio, le tariffe non possono che essere a senso unico, non essendoci alcuna alternativa per l’utenza che deve sottostare ad essa (poco importa che si tratti di gas, acqua, elettricità o … cimiteri).

Per quanto riguarda le nostra affermazioni che “vengono applicate tariffe a fronte di servizi esistenti” e che “l’A.M.C. non dispone di alcun addetto che operi all’interno del cimitero”, chiediamo venia dell’errore, ma la precisazione dell’Azienda ci convince poco.

Casale Monferrato dovrebbe avere attorno 40.000 abitanti con una conseguente mortalità di 370/380 morti all’anno da seppellire in sette cimiteri; i quattro addetti dichiarati, sembrano non completamente sufficienti a tale servizio, a meno che… a meno che le inumazioni e le tumulazioni siano svolte spesso da terzi (o col supporto di personale terzo).

Questa nostra impressione sarà certamente sbagliata, ma non mancheremo di pubblicare ulteriori rettifiche che ci venissero precisate.

Per la cosiddetta “Tassa di Confine”, è inutile coprirsi le spalle con una delibera comunale da considerarsi illegittima a tutti gli effetti, come affermato dalla Autorità Garante della concorrenza e da numerosa giurisprudenza amministrativa. Non si tratta dei trasporti che fuoriescono dal comune per poi rientravi ad esequie finite (questo è un ulteriore eccesso!) ma della tassa che viene applicata al trasporto in se.

E’ un orpello di cui il complesso “pubblico” (intendendo per esso i Comuni che la applicano ancora ed i gestori a cui i servizi sono concessi) continua a godere a fronte di un servizio, quello di trasporto salme, che è lasciato dalle leggi alla libera concorrenza.