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Previsioni sulla mortalità italiana 2005


Come è ormai consuetudine in questo periodo dell’anno l’Istat, Istituto Nazionale di Statistica, ha rilasciato alcuni dati che rappresentano una proiezione sullo scenario demografi co nazionale per l’anno 2005. È evidente che le previsioni defi nitive sui risultati potranno discostarsi da quelle fornite da Istat in veste provvisoria, ma queste ultime sono ugualmente utili per comprendere le modifi che intervenute rispetto agli anni precedenti.

Le problematiche del nostro paese per quanto concerne natalità e mortalità lasciano presupporre prospettive non rassicuranti che possono essere sovvertite solo da un auspicabile futuro aumento della natalità. L’Italia appare infatti come uno dei paesi a più elevato invecchiamento del mondo grazie ai progressivi incrementi della speranza di vita e, al medesimo tempo, evidenzia i più bassi livelli di fecondità.

A gennaio 2005 la percentuale di individui con più di 65 anni ha raggiunto la rilevante cifra del 19,5%, mentre solo 10 anni fa era al 16,5%. Ciò comporta la previsione per il 2050 di una percentuale del 34%, con la prospettiva non inverosimile di ritrovarci entro una data non lontanissima con una popolazione composta da un anziano di 65 anni ogni tre persone.

Nella tabella 1 riportiamo una elaborazione dei dati Istat, messa a punto dall’Uffi cio Statistiche Feniof, nella quale risultano evidenziate per regione le percentuali di natalità e mortalità dal 2002 al 2005. I dati relativi agli anni dal 2002 al 2004 sono consolidati, quelli relativi al 2005 sono solamente stimati.

L’Ufficio Statistiche Feniof ha inoltre elaborato una tabella che riporta la ripartizione dei dati regionali a livello di provincia. Può essere utile per le imprese funebri comprendere cosa è accaduto localmente l’anno scorso e confrontare i dati statistici con quelli inerenti l’attività svolta.

Freddi dati statistici a parte, riteniamo interessante riassumere quanto riportato da Istat nella nota informativa sugli indicatori demografi ci 2005 per ciò che riguarda l’attuale “speranza di vita”. Questo fattore è stato infl uenzato dal biennio 2003-2004, caratterizzato da un andamento alquanto perturbato conseguente all’eccezionale mortalità del 2003 dovuta, soprattutto tra gli anziani, ad un inverno rigido e ad una estate assai torrida. Le stime della speranza di vita nel 2003 subirono così un sensibile calo rispetto ai dati dell’anno precedente: per gli uomini si passò da 77,1 a 76,9 anni, per le donne da 83 a 82,6 anni. L’anno successivo, a seguito del cosiddetto “effetto selezione” intercorso nel 2003, la speranza di vita è poi risalita a livelli record per il nostro Paese con 77,7 e 83,7 anni rispettivamente per uomini e donne. Le stime della speranza di vita per il 2005 suggerirebbero un ritorno alla crescita regolare: 77,6 anni per gli uomini e 83,2 anni per le donne.

A livello regionale, i territori più longevi per i maschi evidenziano il primato delle Marche (78,8 anni), seguita dalla Puglia (78,5) e dal Trentino Alto Adige (78,2). Per quanto concerne le donne ancora le Marche vantano il dato maggiore (84,7), seguite da Trentino Alto Adige (84,1) e da Toscana e Veneto (entrambe 84 anni). La Campania, invece, risulta essere la regione italiana con i valori più bassi per entrambi i sessi (76,1 e 81,8).

In attesa di dati consolidati, la stima provvisoria per il 2005 riguardo alle nascite supera di poco le 569.000 unità (comunque circa 7.000 in più rispetto al 2004), mentre per quanto concerne i decessi la stima è di 575.000 unità (quasi 28.000 in più rispetto all’anno precedente). I dati consolidati per l’anno scorso verranno come di consueto forniti ai Soci Feniof in regola con il versamento della quota associativa 2006.