Home Page

Catalogo
numeri 2006


Catalogo
numeri 2005


Catalogo
numeri 2004


Catalogo
numeri 2003


Catalogo
numeri 2002


Adesioni soci

Inserzionisti

CURIOSITA'




Spazio: ultimo cimitero?
A cura di Giovanni Primavesi


Nella prima metà del 1980, sulle ali dell’entusiasmo per i continui lanci di navette spaziali, nacquero diverse iniziative clamorose e inusuali per mandare i defunti nello spazio siderale e costituire così dei veri e propri cimiteri spaziali. Cimiteri senz’altro “fuori dal mondo…”.

Ovviamente la notizia suscitò grande interesse da parte dei media che, ovunque, si sbizzarrirono nel diffondere informazioni e servizi sulla possibilità di essere seppelliti, o meglio di fl uttuare, nello spazio e sulle varie organizzazioni, alcune nate solo per questo scopo, in grado di provvedere a tutto quanto fosse necessario per il “viaggio”. Qualcosa in realtà fu fatto: urne con ceneri umane vennero portate in orbita, ma il fenomeno non ebbe la diffusione sperata; gradualmente l’interesse di tutti, media, organizzatori e pubblico, si affi evolì e quella opportunità venne praticamente dimenticata. Tuttavia, alcune fra le moltissime organizzazioni nate con questo scopo sono sopravissute e sono sempre pronte al lancio!

A Huston, in Texas, abbi amo incontrato l’esponente di una società che così pubblicizza la propria attività: “Le persone interessate ad una esperienza fuori da questo mondo, possono audacemente andare dove nessun uomo è andato prima con un servizio funebre spaziale che disperde le loro ceneri nello spazio”. Ad un costo medio di 30.000 dollari, circa 23.000 euro, è possibile affi ttare uno spazio libero sui razzi normalmente utilizzati per portare in orbita i satelliti e destinarlo a questo particolare tipo di “merce”.




Sino ad oggi il cliente più famoso è stato senz’altro Gene Roddenberry, inventore e sceneggiatore della fortunata serie televisiva “Star Trek” (quando si dice le coincidenze!), le cui ceneri orbitarono attorno alla Terra sei anni dopo la morte avvenuta nel 1991. Infatti il primo lancio, o “volo funebre per lo spazio” come venne defi nito, ebbe luogo nel 1997 e, assieme a quelle di Roddenberry, furono lanciate le ceneri di altre ventitré persone fra le quali un bambino giapponese di 4 anni, il proprietario di un importante ristorante di New York ed una coppia di scienziati della Nasa, l’Ente Spaziale Americano. Da allora furono effettuati altri quattro viaggi e il più recente ebbe luogo nel settembre del 2001. “Purtroppo, - ci ha raccontato il nostro amico texano - questo lancio non ebbe successo perché il razzo con le ceneri di 100 persone compì una sola orbita”. Ma, a sottolineare la “serietà” commerciale della società, “nel gennaio 2005 ha avuto luogo un lancio, il primo dei tre previsti per quell’anno, in cui ai nuovi utenti paganti si sono aggiunti, a titolo assolutamente gratuito, i resti di quelle cento persone”.

Quali sono i dettagli tecnici del “servizio”?

“Con una porzione simbolica delle ceneri si riempie un piccolo contenitore di alluminio, di forma e di dimensioni diverse a seconda del tipo di volo richiesto e dei relativi costi. il contenitore, a sua volta, è posto in un apposito tubo introdotto e fi ssato all’interno del razzo che spingerà il satellite nello spazio. Una volta in orbita, il satellite, che è la vera ragione del lancio, viene sganciato e l’ultimo stadio del razzo, esaurito il propellente, continua a girare intorno alla Terra portando con sé le ceneri”.

Per quanto tempo resteranno in orbita?
“normalmente per un periodo compreso fra i dieci e qualche centinaia di anni, prima di ricadere disintegrandosi nell’atmosfera e di evaporare come una stella cadente. D’altronde dalle stelle siamo nati e alle stelle ritorneremo”.


I servizi a terra.
“Sono previste operazioni pratiche e cerimoniali. infatti, circa novanta giorni prima del lancio, le capsule con le ceneri vengono trasferite dai depositi al razzo vettore. il giorno della partenza la famiglia prende parte ad una cerimonia in ricordo del defunto, poi si reca nelle vicinanze della rampa per vivere da vicino l’emozione di vedere realizzato il sogno di un volo spaziale per il proprio caro. nelle nostre pubblicità raccontiamo di come con un rombo assordante e una striscia di fuoco nel cielo, il razzo porti il suo prezioso carico sempre più in alto nella tranquilla solitudine dello spazio. non può ovviamente mancare il ricordino. Alla famiglia vengono consegnati un modello in scala del razzo vettore e un video che testimonia ogni fase delle operazioni svolte, unitamente ad una cartina che riporta la traiettoria e l’orbita stimata nella quale i resti continueranno a girare. inoltre una biografi a del defunto corredata da immagini fotografi che è inserita sul sito web della società a ricordo perpetuo della partecipazione al volo”.

Interessante ed insolito. Ma i costi?
“il listino prevede tre tipologie di servizi. il volo Capsula (995 dollari, 765 euro) porta in orbita un grammo di ceneri e comprende la targa con il nome fi ssata sul razzo, la cerimonia commemorativa, la presenza della famiglia sul luogo del lancio, il video ricordo e l’inserimento nel sito web. Il volo Modulo (5.300 dollari, 4.100 euro) porta in orbita sette grammi di ceneri e comprende, oltre a quanto previsto dal Capsula, una speciale targa commemorativa e un modello in scala del razzo vettore. Inoltre si prevede l’opzione di disperdere le ceneri in mare in prossimità del luogo di lancio. il volo Lunare (12.500 dollari, 9.600 euro) è caratterizzato dal lancio di un grammo di ceneri in orbita o sulla superfi cie della Luna. il servizio è giudicato espletato solo dopo l’inserimento nell’influenza della gravitazione lunare. Le caratteristiche sono identiche a quelle del volo Modulo, con esclusione della opzione di dispersione”.

Tutto chiaro. Cosa aspettiamo, dunque, a prenotare?
Notizia dell’ultima ora! Dopo l’inventore del serial televisivo “Star Trek”, ora anche per uno dei protagonisti è stato prenotato il volo nello spazio con le ceneri. Infatti il 20 luglio 2005 è deceduto James Doohan che interpretò la parte dell’ingegnere di bordo, incaricato di attivare il famoso “teletrasporto”.

Abbiamo già visto come le ceneri dei defunti possano essere mandate nello spazio.

Anche se, almeno per la grande maggioranza delle persone, l’argomento non è certamente prioritario né popolare, alcuni alunni di una scuola elementare americana si sono posti un inusuale interrogativo, a conferma che i giovani hanno una mente sempre in movimento, una curiosità costante e una buona dose di fantasia.

Dopo aver visto su alcuni canali satellitari televisivi documentari scientifi ci sull’argomento, hanno chiesto all’insegnante cosa accade ad un corpo umano vivo o morto, ovviamente senza una idonea tuta protettiva, nello spazio: si disintegra, si deteriora o evapora? L’insegnante, perplesso e soprattutto impreparato, non sentendosi in grado di rispondere in maniera adeguata e non volendo deludere i propri alunni, ha girato la domanda alla Nasa, National Aeronautics and Space Administration, l’Ente Spaziale americano.

“Vedremo poi se ci risponderanno e cosa racconteranno”, ha pensato.

Siamo negli Stati Uniti, paese in cui le istituzioni pubbliche devono sempre soddisfare le attese dei cittadini. Ecco, quindi, la risposta, che inizia con una precisazione.

“Premettiamo che la risposta non può essere assolutamente considerata completa in assenza di riscontri specifi ci reali. Pensiamo alle condizioni presenti nello spazio. La temperatura è molto bassa e ciò signifi ca che le cose si congelano; anche la pressione è bassissima e quindi le materie volatili come l’acqua evaporano. Dunque possiamo dire che si liofilizzano.

Gli effetti sul corpo umano vengono chiamati malattia dei palombari (embolia gassosa) o malattia da decompressio decompressione, causata dai gas sciolti che sprizzano fuori dal sangue, specialmente a livello delle giunture. in casi estremi si può avere la distruzione dei tessuti ed anche la morte con la fuoriuscita del sangue attraverso la pelle. non è esattamente come vediamo in alcuni fi lm di fantascienza con l’esplosione degli occhi e altre cose simili, ma le malattie dei palombari sono altrettanto mortali anche se meno spettacolari. La FAA, Federal Aviation Administration, l’ente americano per l’aviazione civile, ha predisposto un libretto sulla malattia da decompressione ad alta quota.

Un corpo umano non si dovrebbe disintegrare, almeno non nel modo di andare in mille pezzi. Una salma nello spazio viene rapidamente mummifi cata in quanto l’acqua evapora; l’effetto dovrebbe essere simile alla sepoltura di un corpo in un terreno asciutto ed alcalino, come avveniva in egitto. Per inciso, i batteri sono ugualmente eliminati dalla bassa temperatura, quindi i cadaveri nello spazio non dovrebbero deteriorarsi“.

Non si conoscono le reazioni degli alunni.