La
Regione Campania, con la Legge Regionale n. 12 del 24 novembre
2001, obbliga i Comuni a munirsi di regolamento di polizia
mortuaria e a disciplinare le attività dei servizi
funerari e dei lavori cimiteriali, verificando che siano espletate
da personale qualificato e con specifi ca attitudine professionale.
Tutti i Comuni della Campania, quindi, dovranno istituire
strumenti indispensabili ai fi ni dellaccertamento dei
requisiti degli aspiranti esercenti i servizi funebri.
Il
5 maggio 2006 si è tenuto presso lHotel Holiday
Inn del Centro Direzionale di Napoli un convegno, organizzato
da Acitof e da Feniof con il contributo dellAssessorato
ai Servizi Cimiteriali del Comune di Napoli, per presentare
i contenuti del nuovo regolamento comunale e per fornire
delucidazioni ed informazioni in merito alle soluzioni percorribili
per adeguarsi al dettame normativo.
Alfonso Cesarano, Vice Presidente Feniof e membro dellAcitof,
lassociazione locale affi liata alla Federazione,
ci racconta la situazione del capoluogo campano.
Molti Comuni hanno defi nito il proprio regolamento,
ottemperando a quanto stabilito dalla Legge Regionale 12/2001
e molti altri si apprestano a farlo. Ultimo, in ordine di
tempo, il Comune di Napoli. il Consiglio Comunale ha approvato
nella seduta del 21 febbraio 2006 il Regolamento di Polizia
Mortuaria e dei servizi Funebri e Cimiteriali che rappresenta
uno strumento innovativo in una città dove per anni
non vi sono state regole certe e chiare. A napoli ogni impresa
funebre ha sempre fatto a modo suo, consentendo lingresso
sul mercato di soggetti non affi dabili e comunque sprovvisti
delle strutture necessarie ad assicurare un efficiente e
decoroso espletamento del servizio.
Il proliferare di nuove imprese prive di struttura e
di adeguato personale ha comportato il dilagare di fenomeni
indesiderati.
il più evidente è il cosiddetto fenomeno
di sciacallaggio che avviene in occasione di un evento luttuoso
e che si concretizza nellofferta di prodotti e servizi
da parte di troppe ditte, in forma assillante e aggressiva,
non conforme alla natura delle circostanze e al rispetto
dovuto al dolore dei superstiti. Senza considerare la inevitabile
alterazione delle normali condizioni di mercato che provocano
una notevole maggiorazione delle spese generali per tutti
gli esercizi interessati, con la presumibile necessità
di aumentare i prezzi, con la conseguente lesione degli
interessi dei consumatori, con la fornitura di prodotti
e di servizi più scadenti.
Sono problematiche avvertite anche in altre zone dItalia
e che solo tramite apposite leggi regionali stanno subendo
una sensibile riduzione. Daltronde è evidente
che la differenza di oneri tra le imprese strutturate e
quelle che non lo sono comporta diversità di interessi.
Certamente! interessi diversi tra le imprese, comprese
quelle che godono di concessioni cimiteriali alle Arciconfraternite
o di particolari convenzioni con strutture sanitarie pubbliche
e private, hanno fatto sì che fino ad oggi qualsiasi
iniziativa della pubblica amministrazione, anche su invito
del sindacato regionale di categoria, per creare una regolamentazione
chiara e certa, si sia rivelata vana. Così come i
diversi tentativi di dare vita a Consorzi o associazioni
di imprese, per ottimizzare lutilizzo dei mezzi e
del personale necessari per lo svolgimento del servizio.
Abbiamo avuto, così, raggruppamenti locali che hanno
avuto vita breve, perché tutelavano interessi personali,
di una parte o di unaltra, che mutavano in continuazione
a seconda dellandamento del mercato e senza avere
una linea comune e costante.
Ci si sta impegnando, però, per venire incontro
alle esigenze delle imprese funebri sane e desiderose di
dare un concreto futuro alla propria realtà aziendale.
Lattuale Amministrazione Comunale di napoli,
grazie allAssessore Paride Caputi e al direttore dei
Servizi Cimiteriali Francesco Crispino, ha impresso una
svolta epocale al settore approvando Piano Regolatore Cimiteriale
e Regolamento di Polizia Mortuaria ed ottenendo lautorizzazione
della Regione Campania a diminuire il giro di rotazione
delle esumazioni ordinarie da 10 a 5 anni. È un primo
passo per uscire da un precario quanto vergognoso stato
di emergenza dei cimiteri cittadini, che si protrae da almeno
30 anni: basti pensare alle esumazioni ordinarie che, unico
comune in italia, a napoli si effettuano per emergenza appena
venti mesi dopo la data dellinterro.
Quali sono i principali punti di forza del nuovo regolamento
di polizia mortuaria?
La liberalizzazione del servizio funebre, lobbligo
dellimpresa a nominare un direttore tecnico e a dimostrare
la disponibilità di mezzi, organizzazione e personale
adeguati per svolgere il servizio e di aver ottemperato
a quanto disposto dalle attuali norme sanitarie e sulla
sicurezza dei lavoratori. il Regolamento stabilisce tra
laltro:
che i servizi funebri sono svolti dallAmministrazione
Comunale direttamente o mediante imprese funebri che dispongono
di mezzi, organizzazione e personale adeguati, costituite
ai sensi del libro V del Codice Civile, fornite delle necessarie
autorizzazioni di legge e che adottino il codice deontologico
di cui allallegato A della legge Regione
Campania 12/2001 (articolo 16);
che i trasporti funebri possono essere effettuati
dalle imprese funebri (articolo 19);
che lesercizio dellattività
di impresa funebre è libero e si svolge nel rispetto
dei principi di trasparenza e di piena concorrenza sul mercato.
Ribadendo che tale attività è soggetta allautorizzazione
di P.S. articolo 115 ed alla disciplina sul commercio e
che le imprese, per esercitare, dovranno produrre al Servizio
competente ed aggiornare annualmente:
- certificazione dettagliata circa la capacità
tecnica e di risorse umane a garanzia della continuità
e delladeguatezza del servizio;
- documentazione inerente i propri listini delle prestazioni
e forniture;
- documentazione inerente la comunicazione del rischio
di cui alle norme sulla sicurezza e salute dei lavoratori.
che responsabile dellattività dellimpresa
funebre è il Direttore Tecnico il quale ne svolge
le funzioni direttive (articolo 20);
che lesecuzione ordinaria e decorosa del
trasporto funebre comporta le seguenti attività:
- composizione della salma;
- fornitura del feretro ordinario e incassamento della
salma;
- prelievo da parte di operatori qualificati;
- trasporto con mezzo ordinario fino alla sepoltura
nei cimiteri cittadini;
- noleggio celle di refrigerazione e accessori di base
- catafalco, tavolino portafirme - ove necessario (articolo
18/2).
che lAmministrazione Comunale e le Associazioni
di categoria e dei consumatori concorrono alla definizione
di accordi volti a precisare le tipologie dei servizi e
delle informazioni da rendere e vigilano sulla trasparenza
delle modalità di formazione dei costi.
In
Lombardia ed Emilia Romagna, ove sono vigenti leggi e regolamenti
regionali in materia funebre, abbiamo rilevato qualche iniziale
difficoltà da parte dei Comuni nelleffettuare
i necessari controlli in merito alla sussistenza dei requisiti
validi per il rilascio delle autorizzazioni allesercizio
dellattività funebre. Non cè il
timore che la normativa, seppur condivisibile, rimanga lettera
morta senza una adeguata presa di coscienza degli intendimenti
della legge da parte dei soggetti preposti alle verifiche?
i competenti uffici del Comune di napoli sono stati
già attivati al fine di controllare lapplicazione
e lattuazione delle nuove norme regolamentari. il
Comune, infatti, deve preoccuparsi di verificare se le aziende
sono in grado di poter svolgere il servizio funebre. A napoli
è iniziato questo iter. Mi auguro che sarà
portato a termine creando gli adatti strumenti di controllo
affinché ciò che è stabilito dai regolamenti
comunali e dalla legge regionale sia attuato.
Esiste la possibilità che la situazione dei cimiteri
muti in meglio?
Oggi napoli soffre per non essere in grado di dare
sepoltura certa a tutti i propri cittadini. Questo condiziona
il mercato funerario in maniera determinante. Limpresa
che non riesce ad assicurare ai familiari del defunto una
sepoltura decorosa non effettuerà mai il funerale.
È evidente che questo status crea dipendenza delle
imprese funebri rispetto a chi gestisce le aree private
allinterno del Cimitero, ad esempio le Confraternite,
e rende difficile esercitare il proprio mestiere. nel convegno
del 5 maggio 2006, al quale hanno partecipato molte imprese
cittadine e dei comuni limitrofi, si è discusso proprio
di questo. LAssessore ha dato certezza che lAmministrazione
Comunale sta realizzando lampliamento dellattuale
Cimitero di Poggioreale e che si ha intenzione di riconsiderare
la possibilità di ampliare alcuni cimiteri periferici.
Fa piacere rilevare che, sulla scorta dellautonomia
legislativa data alle regioni e, a cascata, ai Comuni, ci
siano amministrazioni che hanno saputo sfruttare loccasione
per dare una svolta significativa. Un ulteriore valore delloperato
del Comune di Napoli consta nel fatto che non ci si è
limitati ad approntare, discutere ed approvare un nuovo
Regolamento di Polizia Mortuaria ma, contestualmente, si
è voluto anche modificare e regolamentare largomento
cimiteri.
Paride
Caputi, Assessore ai Servizi Cimiteriali del Comune di Napoli,
è stato tra i protagonisti di un ulteriore convegno
che si è tenuto martedì 23 maggio 2006, questa
volta nella splendida cornice della Sala degli Anziani di
Palazzo DAccursio a Bologna, e che aveva per oggetto
la presentazione del Piano Urbanistico Attuativo del Parco
Cimiteriale di Poggioreale. Il convegno, organizzato e promosso
dal Comune di Bologna nellambito del Progetto Nuove
Istituzioni Museali e dallAsce Association
of Significant Cemeteries in Europe, ha visto gli interventi
di Mauro Felicori (Presidente Asce), di Leonardo e Alessandro
Benevolo, di Francesco Crispino e dellAssessore alla
Sanità del Comune di Bologna, Giuseppe Paruolo.
La
presentazione si è articolata su un percorso espositivo
che, partendo da una necessaria prefazione recante informazioni
di carattere storico circa le origini del cimitero, ha portato
ad esporre le motivazioni e le finalità degli ampliamenti
deliberati dalla Giunta Comunale in data 11 aprile 2006.
Tali ampliamenti hanno interessato fondamentalmente quattro
aree. La prima ha riguardato gli impianti settecenteschi,
ottocenteschi ed il recinto di Santa Maria del Pianto; la
seconda la zona dal recinto di Santa Maria del Pianto al
Fondo Zevola, dove è collocato limpianto di
cremazione; la terza larea del vivaio comunale a monte
del Fondo Zevola; la quarta a nord-est degli impianti di
Poggioreale.
Il
cimitero di Poggioreale è caratterizzato da complessi
architettonici di estrema importanza, tra i quali il Cimitero
delle 366 fosse realizzato da Ferdinando Fuga nel
1762 per dare sepoltura al popolo indigente, il Cimitero
dei Colerici di Leonardo Laghezza (1837), il Cimitero di
Santa Maria del Pianto (1865), il Cimitero Ebraico (1875)
e il grande Cimitero Monumentale (oggi Nuovo) costruito
nel 1813. La collina di Poggioreale, che con lespansione
della città risulta oggi collocata in pieno centro,
contiene di fatto la memoria delle sepolture
e delle opere darte degli ultimi due secoli. Per questo
motivo tutti gli ampliamenti si pongono in continuità
spaziale con le aree già esistenti e si realizzano
su di una grande attrezzatura urbana di 110 ettari che alla
funzione specifica e tradizionale di luogo di sepoltura
e di pietas nei confronti dei defunti, aggiungerà
quella di un percorso avente le caratteristiche di visita
culturale. Il Piano Urbanistico Attuativo prevede un investimento
di circa 150 milioni di euro.
A
conclusione del convegno, il Segretario Nazionale Feniof
Alessandro Bosi ha consegnato a Paride Caputi ed a Mauro
Felicori un banner della Federazione in segno di apprezzamento
e di stima per il lavoro svolto sia sul fronte pratico ed
operativo che su quello culturale ed organizzativo.