Home Page

Catalogo
numeri 2006


Catalogo
numeri 2005


Catalogo
numeri 2004


Catalogo
numeri 2003


Catalogo
numeri 2002


Adesioni soci

Inserzionisti

ATTUALITA'




Assumere avvoltoi invece che necrofori


Si potrebbe pensare all’ennesima denuncia sui comportamenti scorretti adottati da imprese funebri senza scrupoli. Invece è quanto accade realmente in India dove, da millenni i Parsi, gli ex zoroastriani originari della Persia, lasciano che siano gli avvoltoi a consumare le carni dei defunti. Si può comprendere, pertanto, la grande importanza sociale di questi volatili. Da tempo, però, il numero degli avvoltoi è calato vertiginosamente e quelli rimasti non sono più sufficienti per far fronte ai decessi. Così è stato deciso di acquistarne di nuovi e di addestrarli in cattività a nutrirsi di cadaveri. Il Consiglio dei Parsi ha dunque disposto di investire 200.000 euro all’anno, una cifra enorme per quel paese, per rinfoltire le fila degli avvoltoi destinati a consumare i cadaveri deposti sulle “torri del silenzio”, strutture molto alte nelle quali resti mortali vengono lasciati in balia dei volatili sino a completa consumazione. Le torri del silenzio sono proibite a tutti, persino ai Parsi, e solo i Khandiyas (coloro che portano i feretri) possono accedervi.

La drastica riduzione degli avvoltoi è stata rilevata a seguito di un illecito. Infatti anche se l’accesso alle torri del silenzio è limitato ai Khandiyas, un fotografo è riuscito ad introdursi senza essere visto ed a riprendere migliaia di cadaveri in via di decomposizione senza essere mangiati dagli avvoltoi. Ciò ha destato preoccupazione anche perché, in assenza dell’azione “sociale” di questi volatili quei luoghi rischiavano di divenire rapidamente dei ricettacoli di malattie gravissime.

Il Consiglio dei Parsi ha affidato ad un gruppo di ambientalisti ornitologi l’incarico di comprendere le cause del fenomeno ma, per motivi religiosi e culturali e per il rigido divieto di accedere alle torri, non è stato possibile completare una esaustiva analisi.

Il problema pare oggi essere in via di risoluzione grazie all’impegno economico dei Parsi. Questa comunità, pur essendo una minoranza nella regione di Mumbai (l’ex Bombay) ed in tutta l’India, risulta essere una realtà molto potente sotto il profilo economico, annoverando al suo interno esponenti del mondo imprenditoriale noti a livello mondiale. Ciò spiega la possibilità di impiegare annualmente nel progetto una somma così rilevante.