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Un corso di laurea per impresari funebri

Il 16 febbraio scorso è apparsa sul Times la notizia di un corso di laurea specifico per impresari funebri. In Italia l’informazione è rimbalzata tra radio e televisioni ed ha acceso i riflettori su un aspetto della professione funebre che meriterebbe una maggiore attenzione ed un più ampio approfondimento. Attualmente, per esercitare l’attività funebre solo gli operatori di Emilia Romagna e Lombardia sono tenuti a frequentare preventivamente specifici percorsi formativi (che potremmo definire “scuola dell’obbligo”); in Gran Bretagna, evidentemente, sono molto più avanti, addirittura alla laurea!

Il corso è stato sviluppato dall’Università di Bath in concerto con la NAFD, l’Associazione Nazionale delle Imprese Funebri inglesi, aderente, così come Feniof, a FIAT-IFTA.

Alan Slater, il capo esecutivo della associazione, ha comunicato che il corso di laurea per impresari funebri è una risposta ai profondi cambiamenti della collettività legati alle differenti aspettative della popolazione nei confronti dei funerali. “In una società sempre più secolare, i funerali stanno cambiando. Dalla originaria celebrazione a ricordo dei morti, stanno oggi trasformandosi in una celebrazione della vita. Le famiglie in lutto sono incoraggiate ad essere più partecipi e tutti gli aspetti del servizio funebre tradizionale stanno mutando, dalla musica al trasporto. Un esempio? Talvolta ci viene richiesai la disponibilità di motofunebri o, addirittura, di lanciare razzi di fuochi artificiali con all’interno le ceneri dei defunti”. Slater ha aggiunto che, operando in una società sempre più multiculturale e multietnica, diviene necessario aggiornarsi per essere in grado di offrire funerali di tutti i tipi e nel rispetto delle diverse confessioni religiose.

L’associazione inglese NAFD, che tramite i suoi associati svolge circa l’85% dei funerali del Regno Unito, offre già una gamma di qualifiche professionali quali il diploma di dirigente o di amministratore dell’impresa funebre. La NAFD e l’Università di Bath hanno però voluto sviluppare il corso di laurea quale naturale evoluzione delle qualifiche di base già esistenti. ”La laurea creerà le migliori condizioni per assurgere ad una ottimale preparazione delle imprese funebri nell’esecuzione della professione”, ha aggiunto Slater.

Mac Conville, dell’Università di Bath, è intervenuto sulle motivazioni che hanno portato, in collaborazione con NAFD, alla realizzazione del piano di studi: “La società dimostra maggiore interesse nei confronti della morte, del lutto e dei funerali. Ci si avvicina all’argomento senza i tabù di una volta. All’interno dell’università vengono trattati tutti gli argomenti connessi all’evento morte come accade per le altre discipline. Intento del percorso di studi è quello di far comprendere che la morte, più che un evento fisico, è una esperienza sociale che va compresa, condivisa e intesa come strumento di crescita”.

Il programma volto al conseguimento della laurea dura un anno, se a tempo pieno, o due anni, se svolto part-time.

Questi gli argomenti trattati:

- contesto sociale della morte e del morire;
- studio delle pubblicazioni sulla morte e sul morire;
- contesto sociale delle cure palliative;
- la sociologia della morte;
- religione e spiritualità;
- morte e infanzia;
- questioni etiche nella ricerca, nella politica e nella pratica;
- afflizione e lutto;
- funerali, lapidi e testamenti.

Per chi lo desiderasse è già previsto un master di approfondimento.

Quale indice di gradimento riscuoterà tale percorso di studi sui giovani inglesi? Al di là della curiosità della notizia è indubbio che l’approccio universitario all’attività funebre non può che contribuire ad accrescere il riconoscimento di questa professione da parte dell’opinione pubblica. Ci auguriamo che simili iniziative possano, nei prossimi anni e con l’aiuto di una normativa aggiornata, trovare terreno fertile anche nel nostro Paese.