Come
anticipato sul precedente numero de lInformatore,
Feniof ha preso parte ad un convegno svoltosi venerdì
16 febbraio 2007 a Castelraimondo, in provincia di Macerata,
sullo Stato di attuazione della legge regionale Marche
n. 3/2005. Norme in materia di servizi e di attività
cimiteriali.
Lincontro
è stato organizzato dal Gruppo Comunista della Regione
Marche, dai Comunisti Italiani e dal Gruppo PDCI della Provincia
di Macerata ed ha registrato la positiva partecipazione
di circa 45 imprese funebri.
Dopo
un breve saluto del Sindaco di Castelraimondo Bonifazi,
lAssessore alle Politiche Sociali della Provincia
di Macerata Savi ha riassunto le motivazioni che portarono,
ormai più di due anni fa, la Regione Marche ad intraprendere
liter per dotare il territorio di una normativa aggiornata
in materia funebre e cimiteriale. Questo cammino si è
concretizzato inizialmente nella approvazione, da parte
del Consiglio Regionale, della Deliberazione n. 219/05 tramutata
poi nella attuale e vigente Legge Regionale n. 3 del 1 febbraio
2005.
Il
testo, composto da tredici articoli, interveniva su diversi
aspetti operativi e burocratici per le imprese funebri,
inserendo alcune disposizioni che hanno trovato evidenza
anche in altre normative regionali quali, ad esempio, quelle
di Lombardia e di Emilia Romagna.
Fece
piacere rilevare che finalmente anche nelle Marche venivano
sanciti importanti aspetti. Tra questi ricordiamo la definizione
di attività funebre, la necessità
da parte delle imprese di dover svolgere le attività
commerciali ed amministrative relative ai decessi unicamente
nelle sedi autorizzate (pertanto proibendo lavvicinamento
dei dolenti in obitori, camere mortuarie e strutture sanitarie
in genere), lincompatibilità tra lattività
funebre e chi gestisce cimiteri o esercita funzioni pubbliche
quali la sorveglianza durante il periodo di osservazione
in strutture sanitarie o laccertamento di morte. Vennero
inoltre previste attività formative da definire nei
contenuti con un apposito successivo regolamento regionale.
Di
questo si è parlato nello specifico a Castelraimondo.
LAvv. Mauro Riccioni, con il quale Feniof ha avuto
contatti telefonici ed epistolari in vista dellevento,
ha espresso alcune considerazioni, condivisibili in larga
parte, anche se non nella totalità, dalla Federazione.
Riccioni ha sottolineato limpegno della amministrazione
regionale a definire quanto prima il testo del Regolamento
(la cui bozza provvisoria, ancora modificabile, è
finalmente stata resa pubblica) per fare in modo che venga
velocemente approvato e per rendere quindi pienamente esecutiva
la già vigente Legge Regionale n. 3/05. Riccioni
ha poi ringraziato Feniof per essere presente al convegno
con il Segretario Nazionale Alessandro Bosi e con il Consigliere
Regionale Stefano Artico, invitando il Segretario ad esprimere
le valutazioni della Federazione.
Bosi
ha ricordato come limmobilismo sul fronte normativo
della Regione Marche negli ultimi due anni ha reso residuali
gli interventi della Federazione sul territorio, ad eccezione
di consulenze e di interventi svolti individualmente per
i propri associati. Sul Regolamento Feniof ha ritenuto di
dover precisare che, in considerazione del grave ritardo
con il quale lo si viene a discutere (avrebbe dovuto essere
approvato entro 180 giorni dalla pubblicazione della L.R.
3/05), la Regione non può permettersi di approvare
un testo che, per incompletezza di norme o per la perfettibilità
dellarticolato oggi in discussione, appare ancora
incongruo. Risultano necessari ed urgenti correttivi su
disposizioni che risultano certamente inique e su alcuni
aspetti (quali, ad esempio, i requisiti per i soggetti esercenti
lattività funebre) praticamente inutili.
Il Segretario ha precisato che quanto disposto sui
requisiti strutturali delle imprese che intendono esercitare
lattività funebre, di fatto vanifica tutti
gli sforzi fatti dalla legge regionale per definire in modo
chiaro i soggetti abilitati allesercizio dellattività
funebre. Tali requisiti non entrano nel merito né
delle tipologie contrattuali con le quali il personale deve
essere inquadrato, né sulla necessità di utilizzare
personale in regola. Poiché non crediamo che il regolamento
regionale intenda prevedere la sola verifica che il personale
abbia assolto ai requisiti formativi, suggeriamo di disporre
lutilizzo di operatori funebri o di necrofori in numero
sufficiente a garantire la movimentazione della salma o
del cadavere nel rispetto delle vigenti normative in materia
di sicurezza sul lavoro, fermo restando che tale personale
deve essere in possesso dei requisiti formativi previsti
ed in regola con le attuali leggi relative al mercato del
lavoro. Se larticolato rimanesse così comè,
nulla cambierebbe di fatto rispetto a quanto si riscontra
oggi. In particolare, fatto molto grave, non vi sarebbe
alcuna differenza formale sul fronte autorizzativo tra le
imprese funebri serie e strutturate e quella moltitudine
di soggetti che, senza arte né parte e magari con
lausilio solo di un telefonino, negli ultimi anni
hanno creato e creano turbative di mercato. Con tali premesse
si delinea un orizzonte fatto di sempre più soggetti
impegnati, in modo diverso, ad operare nel settore funebre
in quanto, con requisiti così facilmente ottenibili
da chiunque, anche chi non ha mai pensato ad esercitare
tale attività può essere sedotto a provarci
(ed i sistemi che vengono utilizzati da chi si improvvisa
in questo particolare lavoro sono tristemente noti a tutti).
In sintesi, se oggi le imprese funebri sono 100, domani
potrebbero essere 1000.
Si
è poi parlato dei corsi formativi già previsti
dalla Legge Regionale. Il Regolamento, nella bozza consegnata,
prevedeva alcune disposizioni ritenute inique da Feniof
che ha palesato pubblicamente le proprie perplessità,
in particolare sulla durata dei corsi e, soprattutto, sulla
periodicità quadriennale con la quale la Regione
intenderebbe obbligare le imprese funebri a frequentarli.
Anche se su questi aspetti è prevista una successiva
discussione in vista della emanazione di uno specifico Atto
di Giunta Regionale, abbiamo ritenuto opportuno far riflettere
i legislatori sul fatto che la validità quadriennale
(se non verrà modificata) comporterà un periodico
esborso economico per le imprese funebri. Invece che prevedere
corsi per il personale funebre ogni quattro anni, sarebbe
meglio valutare listituzione di semplici aggiornamenti
periodici, di durata da definirsi, per gli addetti che non
possiedono esperienze pregresse.
Altro aspetto che Feniof ha ritenuto opportuno suggerire
è la cancellazione del requisito minimo che il Regolamento
ha individuato nella licenza media inferiore per gli operatori
funebri o per i necrofori e nel diploma di scuola secondaria
superiore per il Direttore Tecnico. Paradossalmente si potrebbero
verificare situazioni nelle quali il proprietario, privo
del diploma di scuola secondaria superiore, non potrebbe
esercitare lattività di Direttore Tecnico della
propria impresa funebre. Ci sembra una forte limitazione.
Se la Regione Marche intende elevare competenze e professionalità
delle imprese funebri e del personale, lo faccia prevedendo
tali requisiti non per gli operatori già esistenti,
ma per quelli che, in futuro, intenderanno avvicinarsi al
settore. Oppure, meglio, ricalchi quanto introdotto dalla
Regione Lombardia che ha previsto deroghe sui percorsi formativi
per il personale con pluriennali esperienze pregresse.
I
suggerimenti di Feniof sono stati avanzati anche per quanto
concerne altri passaggi del Regolamento. Abbiamo suggerito,
sulla base delle esperienze derivanti dalle altre regioni,
di omettere la frase Qualora le attività siano
svolte in forma disgiunta tra loro permangono gli obblighi
autorizzativi vigenti in materia di commercio, agenzia daffari
e trasporto nonché il possesso dei requisiti, compresi
quelli formativi, relativi a ciascuna attività.
Tale articolato, presente anche nel Regolamento Regionale
della Lombardia, ha creato e sta creando confusione e dubbi
interpretativi in quanto si tende a confondere le attività
in forma disgiunta con quelle in forma disgiunta (che non
esistono, in quanto lattività funebre è
una sola ed è esercitabile solo da chi possiede lautorizzazione
allesercizio della stessa). Omettere la succitata
frase non farebbe venire meno il fatto che i soggetti che
intendono esercitare le attività in forma disgiunta
possano farlo ugualmente essendo in possesso dellautorizzazione
per agenzia daffari o per il commercio di articoli
funebri previste dalla vigente normativa nazionale.
Sempre
sulla scorta dellesperienza pluriennale in Lombardia
e in Emilia Romagna, abbiamo manifestato dubbi anche su
alcuni nuovi diritti che la Regione Marche intenderebbe
estendere ai cittadini al momento del decesso del proprio
defunto. Tra questi vi è la possibilità, su
richiesta dei familiari, di trasportare la salma per il
periodo di osservazione dal luogo di decesso in altri luoghi
quali la sala del commiato, la camera mortuaria della struttura
sanitaria, lobitorio o il deposito di osservazione
del comune o presso labitazione privata propria o
dei familiari. È questultima opzione che crea
forti perplessità. Le esperienze delle altre regioni
stanno evidenziando innumerevoli problemi connessi a tale
opzione, di natura igienico-sanitaria o tecnica, poiché
talvolta le abitazioni presso le quali vengono richiesti
i trasferimenti delle salme sono del tutto inappropriati
per lo svolgimento del periodo di osservazione (presenza
di bambini, inadeguato ricambio daria, clima inadatto
o altro).
Quanto
sopra esposto rappresenta solo una parte delle osservazioni
di Feniof. Il nostro intervento, puntualmente registrato
dagli organizzatori e ampiamente condiviso, verrà
doverosamente tenuto in considerazione allatto della
discussione finale sul testo del Regolamento Regionale.
Le argomentazioni esposte da Bosi sono state poi riprese
dal Consigliere di Federcofit Giuseppe Bellachioma, anchegli
presente in sala, che si è dichiarato compiaciuto
di una apparentemente unitaria opinione su quanto esternato
da Feniof. Ciò potrebbe portare a valutare la redazione
di un documento congiunto che le due Federazioni potrebbero
avanzare allattenzione della Regione Marche a tutela
della categoria.
Il
Prof. Donato Caporalini, Vice Presidente della Provincia
di Macerata, si è dichiarato compiaciuto dellesito
del convegno, se non altro per i positivi spunti che relatori
e invitati hanno saputo fornire in vista della formalizzazione
dellatteso testo.
Il
Capogruppo del PDCI in Regione Marche Cesare Procaccini,
recependo le nostre osservazioni, ha sottolineato limportante
contributo della Federazione. La parola passa ora alla Regione.
Confidiamo che, come accaduto nelle altre regioni e come
sta accadendo a livello di Stato centrale, ci possa essere
spazio per ulteriori momenti di confronto prima di procedere
con lapprovazione di un testo definitivo.
Ci
sia concessa, infine, una breve considerazione. È
parere di Feniof che, sul territorio delle Marche, ci siano
spazi di miglioramento sulladesione delle imprese
funebri alla Federazione. La condivisibilità delle
nostre osservazioni, nonché la collaborazione e la
disponibilità più volte dimostrate dal Direttivo
e dalla Federazione tutta, dovrebbe palesarsi anche con
una maggiore evidenza sul fronte associazionistico.
Lo
sforzo di Feniof nel mantenere calmierati gli importi per
associarsi è rivolto proprio a quelle regioni, come
le Marche, caratterizzate dalla presenza di numerose imprese
di piccole e medie dimensioni. Limpegno e lutilizzo
di risorse comuni per seguire con adeguata e doverosa attenzione
le problematiche regionali necessita del supporto di tutti.
Come più volte ribadito, se si vuole che Feniof sia
di tutti, bisogna che tutti siano di Feniof. Le iscrizioni
per lanno 2007 sono aperte. Chi fosse interessato
ad associarsi può contattare la Segreteria.