A
Latina si sta consumando una vicenda alquanto curiosa. Oggetto
del contendere è linterpretazione messa in
atto dal Comune su quanto disposto dal DPR 285/90 e, più
precisamente, dalla Circolare n. 24 del Ministero della
Sanità del 24 giugno 1993.
Come
ricorderete, tale Circolare recitava: È consentita
la
collocazione di più cassette di resti e di urne cinerarie
in un unico tumulo, sia o meno presente un feretro.
Fin
qui, nulla di strano. Sono più di dodici anni che,
su richiesta dei dolenti e verifi cate le capacità
recettive dei loculi, tale pratica viene attuata senza problemi.
Il Comune di Latina, però, ha pensato bene di inventarsi
un sistema che, pur garantendo lottimizzazione degli
spazi cimiteriali, consenta anche adeguati introiti per
le casse comunali. In che modo? È presto detto. Oltre
ai 300 Euro richiesti per il servizio di apertura e chiusura
del loculo, il Comune di Latina esige il pagamento di un
canone aggiuntivo pari all80% del costo di acquisto
di un loculo nuovo. Il risultato di tale disposizione è
quello di vessare ulteriormente le famiglie in lutto con
inutili spese facendo quasi ripagare di nuovo il loculo
ad ogni inserimento di urne e resti.
Tutto
ciò ha ovviamente creato dissensi e lamentele tra
la popolazione e nellambiente politico. Questo
sistema, non previsto dal Regolamento di Polizia Mortuaria,
grava sulle economie dei cittadini ha asserito il
Consigliere Comunale De Marchis che sono costretti
a pagare un loculo nuovo per un servizio che ha natura diversa.
Oltretutto siamo di fronte ad una impropria politica di
incoraggiamento allacquisto dei loculi nuovi che,
per altro, scarseggiano.
Eh
sì, perché, obiettivamente, piuttosto che
ripagare il loculo già di proprietà all80%
del costo di un loculo nuovo, chiunque verrebbe naturalmente
sedotto a valutare lipotesi di acquistarne uno nuovo
a prezzo pieno. Il fatto grave di tale operazione (che assume
sempre più i connotati di una ignobile speculazione
finanziaria), è che, paradossalmente, il Comune di
Latina ha ancora una autonomia di loculi per circa un mese,
dopo di che non ci saranno più spazi cimiteriali
disponibili. Ma la soluzione è già delineata
allorizzonte: entro un paio di anni vedrà infatti
la luce un sensibile ampliamento del cimitero che creerà
ulteriori 20.000 loculi, tramite una operazione attuata
in project fi nancing.
Come
sistema per incentivare la vendita di nuovi loculi, non
cè male! Peccato che chi ha congegnato tale
meccanismo non abbia fatto bene i conti con le tempistiche.
O forse, e sarebbe gravissimo, è proprio sulle tempistiche
che si sta giocando. Perché una volta
terminati i loculi disponibili (venduti al 100% del prezzo),
anche per i prossimi due anni (tempo entro il quale saranno
pronti i nuovi) il Comune continuerà a guadagnare
denaro grazie ad un sistema che obbligherà al pagamento
dell80% del prezzo di un loculo nuovo anche per allocare
ceneri e resti allinterno di un loculo già
occupato (senza dimenticare i 300 Euro per lapertura
e la chiusura del loculo).
Queste
sono le nostre considerazioni sulla vicenda. Siamo lieti
di apprendere che, sulla base di rifl essioni analoghe alle
nostre, il Consigliere De Marchis ha presentato una interrogazione
in Comune per chiedere limmediata revoca del provvedimento.