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IL TEMA




Buon anno!
A cura di Alessandro Bosi


Buon anno! A tutte le imprese funebri italiane porgo i miei più sentiti auguri di un felice e proficuo 2007. Durante la pausa natalizia avevo preparato un articolo di apertura d’anno che aveva l’intento di rammentare alle imprese funebri d’Italia il perché, dopo 42 anni d’attività, la Feniof continui a rappresentare oggi una solida realtà associazionistica, e di ragionare soprattutto sull’utilità della stessa non solo per risolvere diverse problematiche operative ma anche per proseguire quel lento e lungo cammino che, un po’ alla volta, sta portando l’imprenditoria funebre verso una qualificazione ed un riconoscimento da parte dell’opinione pubblica impensabile anche solo una ventina di anni fa.

Poi, aprendo la posta, ho trovato una graditissima lettera di un Consigliere FENIOF che, in occasione di una trasferta per motivi personali, ero andato a trovare per un semplice saluto. Si tratta di una lettera personale ma, previo autorizzazione del mittente, in virtù dei contenuti della stessa ho pensato di pubblicarla in quanto ritengo che sia il modo migliore e più diretto per rammentare l’importanza di appartenere ad una federazione come la nostra, collaborando con essa condividendo informazioni e documenti che possono essere utili a tutti i nostri associati.

E’ infatti vero che la FENIOF viene contattata dalle imprese funebri per ottenere documenti o informazioni ma la crescita della Vostra federazione avviene senz’altro grazie al lavoro dei propri dipendenti e del Direttivo, ma anche grazie al contributo di tutti gli associati che, vuoi con il contributo associativo annuale, vuoi con la propria azione sul territorio, portano avanti la mission della federazione con una opera di interscambio con la stessa.

Credo che il modo di pensare del nostro Consigliere Giovanni Macherelli, mittente della lettera citata in premessa, sia quello corretto e finalizzante ad una crescita della FENIOF ed al raggiungimento di sempre più concreti risultati a vantaggio di tutti.

Ringraziando pubblicamente l’amico Macherelli, invito i nostri associati a riflettere sulla condivisibilità dei contenuti della lettera seguente e rinnovo i miei auguri per un anno di crescenti successi.

Il Segretario FENIOF
Alessandro Bosi




Carissimo Alessandro,

permettimi ancora una volta la licenza di questa confidenza.

Ti ringrazio prima di tutto per essere venuto a trovarmi nel mio ufficio di Sesto Fiorentino: di sabato pomeriggio mi sarei aspettato di tutto ma non il tuo passaggio.

Mi ha fatto molto piacere perché, anche se i tuoi motivi personali erano altri, hai trovato il tempo di fermarti, fare due chiacchiere veloci sull’andamento del lavoro, sulle adesioni alla Federazione, sulle iniziative della Regione Toscana, a livello regolamentare, e prendere un caffè in mia compagnia.

Ritengo importante questa tua visita perché credo che la Federazione dovrebbe, per così dire, monitorare tutte le situazioni che si sono create e che si potrebbero creare in futuro in questa Regione che, insieme ad alcune altre, potrebbero risultare guida nella stesura di nuove Leggi e/o regolamenti che ci potrebbero interessare a livello nazionale.

Forse questo potrebbe sembrare anche un ragionamento un po’ troppo macchinoso ma dobbiamo tener presente le forze politiche che ci sono in campo e che in questa Regione sono fortemente rappresentate.

Per cui qualsiasi suggerimento, nota o commento, qualsiasi interpretazione personale a qualsiasi voce carpita, anche in un corridoio, potrebbe innescare un più approfondito lavoro da parte nostra.

Io credo che molti di noi abbiano molte cose da suggerire, che sappiano e possano indirizzare la discussione nel verso giusto. Il loro contributo potrebbe insomma dare un impulso nuovo alla conoscenza delle realtà nuove che stanno venendo a galla: insomma ognuno potrebbe accendere un fiammifero in più nella penombra di questo enorme stanzone in cui tutti noi stiamo cercando la via giusta per uscire senza inciampare o cadere, senza farsi male.

La politica FENIOF è quella della coesistenza a parità di opportunità: la condivido da sempre ed è per questo che il mio appoggio alla Federazione è da sempre totale.

Per questo cerco di stimolare la discussione; cerco il tentativo di riallacciare i rapporti con i Colleghi che ne sono fuori: la creazione di ATIF, con alcuni Colleghi, è stato un motivo in più, ma non è ancora sufficiente. Dobbiamo fare di più e mandare avanti anche le nostre aziende.

So perfettamente che non esiste un ricetta facile: non si tratta di fare “frittelle di riso” noi dobbiamo riuscire a fare “Il dolce dello zar” (uno dei dolci più articolati da realizzarsi: i pasticceri o non lo conoscono o fingono di non conoscerlo) e se ci riusciremo avremo vinto la battaglia per il proseguo delle nostre attività imprenditoriali.

Al contrario, se non ci riusciremo, forse le nostre attività continueranno come la guerra ancora per molti anni.

Non mi aspetto ripensamenti da parte di ex iscritti ma adesioni sincere, vere, sostenitrici del lavoro che viene svolto per il bene di tutti.

Mi piacerebbe che la coerenza potesse tornare ad essere solare e sincera, a regnare sovrana nei rapporti interpersonali e sindacali e che tutti noi smettessimo di essere dei bottegai e vivessimo un po’ più da imprenditori il nostro modo di essere impresari funebri.

Sinceramente,
Giovanni Macherelli