Internet è spesso fonte di notizie assai curiose!
Proprio dalla rete abbiamo appreso che un impresario funebre
di Amburgo, nella Germania del nord, essendo già
specializzato nelle sepolture in mare, ha voluto ulteriormente
distinguersi dalla moltitudine di colleghi proponendo alla
clientela una quanto mai singolare urna cineraria in pane.
Sì,
avete letto bene, proprio del medesimo pane che giunge sulla
nostra tavola! Dopo la cremazione del cadavere Broder Drees,
titolare della omonima impresa funebre, utilizza unurna
in pasta lievitata e cotta in un forno a 170°C da un
consenziente panificio amburghese.
Il
primo cliente che ha usufruito di tale curiosa soluzione
è già stato seppellito in mare dinanzi al
porticciolo di Amrum, nel Mare del Nord.
Drees
ha motivato la propria scelta affermando che il pane è
un materiale pratico e facilmente smaltibile in acqua e
sostenendo che lurna di pane è più
stabile, più veloce da fare e non lascia residui.
Tra le ragioni di Drees anche motivi di natura romantico-filosofica:
queste urne sono fatte di pane ed il pane appartiene
alla vita, così come la vita appartiene alla morte
.
Probabilmente
tale soluzione non troverà il sostegno di tutta quella
moltitudine di persone che, pur approvando la pratica cremazionista,
temono il progressivo venir meno del ricordo del defunto
in assenza di un luogo della memoria quale, ad esempio,
il cimitero. Infatti, se è vero che anche nel nostro
Paese sono in tanti a scegliere la cremazione, rimangono
ancora di nicchia le richieste di affidamento familiare
e di dispersione in natura, pratiche a seguito delle quali
almeno lurna cineraria del proprio caro rimane in
possesso dei parenti. Nel caso delle urne di pane, sciogliendosi
queste ultime in mare, non rimane neppure questo, seppur
residuale e relativo, oggetto di memoria.