IL TEMA

 


Facciamo rispettare i vostri diritti

di Alessandro Bosi



In Federazione giungono mediamente una ventina di telefonate al giorno. Pervengono quesiti di ogni natura, previdenziale, contrattuale, fiscale, burocratica, legislativa e quant’altro. Alcune sono ridondanti, tanto se n’è parlato e scritto in passato, altre di estrema attualità e pertanto ricorrenti per un certo periodo per il giusto desiderio di conoscenza e chiarimento insito nei nostri associati. In questi mesi ho avuto modo di colloquiare con moltissimi soci della Federazione, e, inevitabilmente, alcune questioni mi sono rimaste più a mente di altre, vuoi per la singolarità del quesito, vuoi per il soggetto interlocutore.

Tra queste mi ha sinceramente fatto piacere una telefonata giuntami qualche giorno fa da parte, sì di un nostro associato, ma anche di una persona che milita sul fronte “attivista” del nostro comparto da anni e che, pur non trovandosi sempre in accordo con alcune idee della FENIOF, ha sempre espresso il proprio pensiero in modo molto diretto, e ciò, al di là del credo e pensiero politico, ritengo sia meritevole di plauso e rispetto.

Il piacere di questa telefonata è dovuto al fatto che questa persona abbia ritenuto opportuno ricorrere alla Federazione per difendere i diritti degli impresari di onoranze funebri, avanzando richiesta di un intervento diretto della FENIOF nei confronti della AUSL FG/2 di Foggia, che aveva indetto una gara tra imprese esercenti l’attività di pompe funebri per l’affidamento del servizio di gestione della camera mortuaria dell’ospedale locale.

Ritengo sia superfluo specificare che la nostra risposta non si è fatta attendere, e non per il soggetto segnalatore della questione ma per la gravità dell’azione intrapresa dall’AUSL in questione, che andava immediatamente avvertita dell’illegittimità di tale disposizione affinché procedesse ad un pronto ritiro della gara in oggetto.

E’, infatti, necessario in certi casi essere tempestivi nel cercare di bloccare comportamenti o disposizioni ingiuste perché diversamente, come sta riaccadendo in diversi comuni con il divieto di riapertura casse per la rimozione dello zinco interno se destinate all’inumazione (già chiarito 12 anni fa…), si rischia che per l’insana politica del “passaparola” tali illegittime disposizioni si allarghino a macchia d’olio, rendendo poi infinitamente più difficile e lungo l’iter di annullamento.

In data odierna è pervenuto in FENIOF il parere espresso a riguardo dalla CONFCOMMERCIO di Foggia che, a firma del Presidente del Sindacato Dott. La Torre, ha ribadito le posizioni espresse da FENIOF a riguardo, invitando altresì ad un immediato ritiro della disposizione sopra citata.

Non sappiamo ancora quale posizione l’AUSL pugliese intenda prendere dopo avere ricevuto due pareri così autorevoli (consentiteci l’egocentrismo) ma riteniamo che il primo doveroso passo per bloccare tali censurabili procedure di affidamento sia stato fatto con celerità e competenza.

Vi terremo aggiornati sull’evoluzione della vicenda.

Ho ritenuto di dovere scrivere questo articolo in quanto consapevole che troppo spesso l’operato della Federazione non risulta visibile all’esterno come dovrebbe. Ciò è dovuto certamente ad una presenza più discreta della FENIOF rispetto a quella, spesso più chiassosa e inconcludente, di altre realtà. La FENIOF ha chiuso l’anno 2004 con più di 1200 protocolli spediti di cui un buon 70% inerenti a questioni di settore e volte alla risoluzione delle Vostre problematiche operative.

Sono numeri che non si “toccano”, non si sanno, forse non si immaginano nemmeno.

Solo chi, per esigenze di servizio, cerca il supporto della Federazione può verificare con mano la validità e la tempestività delle risposte fornite.

E’ vero, la FENIOF forse ha mancato ad alcuni appuntamenti pubblici (che qualcuno ha prontamente strumentalizzato invitandoci “a non fare mancare il fondamentale contributo” delle nostre idee ed esperienza…quasi invece che curare i Vostri interessi giocassimo a carte tutto il giorno) ma è altresì vero che la nostra presenza sui tavoli di lavoro di tutte le regioni, dei comuni, e di tutti quei luoghi ove sono in discussione questioni inerenti il comparto funerario è silenziosa ma estremamente concludente.

Lo sanno anche i “concorrenti” (se così si possono chiamare) perché ci vedono benissimo quando siamo seduti allo stesso tavolo ma questi ultimi sembrano essere più affascinati dal fatto di poter essere visibili in tutte le occasioni pubbliche che dal risultato di essere veicolo di concretezza e conoscenza sulle norme e sulle leggi. Il risultato sono convegni frettolosi, organizzati per fare prima degli altri e fare intendere di avere meriti di partecipazione sui recenti dettami di legge, almeno su quelle parti che il pubblico pare apprezzare (le norme “sgradevoli” sembrano sempre avvallate e proposte da noi, che strano!), con il risultato di creare confusione e smarrimento.

Curioso, infine, che a tale confusione e smarrimento debba poi porre rimedio la FENIOF, alla quale, all’indomani di certi eventi pubblici, giungono telefonate allarmate di impresari che cercano conferma su esternazioni delle quali ritengo sia giusto che qualcuno si assuma con coraggio la responsabilità.

Un’ultima considerazione e poi Vi lascio: Vi chiedo, è meglio andare ad un cinema a vedere un thriller con il finale o andarci ed uscire alla fine del primo tempo non sapendo chi è l’assassino? Perché circa i convegni sulla Emilia Romagna e Lombardia è andata esattamente così, Ve ne siete accorti? Sono stati organizzati convegni sulla legge dell’Emilia Romagna in assenza del relativo regolamento, e sulla legge lombarda fornendo interpretazioni che andranno certamente argomentate in modo più esaustivo e non sull’onda di un pensiero che classificherei estremamente opinabile e personale.

Ma i convegni non servono per informare, dipanare dubbi e fornire chiarezza?

Non so Voi, ma ai facili presenzialismi io preferisco l’informazione completa che mi permette una valutazione globale sull’argomento. L’analisi approssimativa è figlia del pressappochismo.

E’ per questo che per i nostri convegni aspettiamo di essere in possesso di tutta la documentazione per poterVi illustrare, nei dettagli, gli argomenti all’ordine del giorno. Perché il Vostro tempo è denaro, le apprensioni derivanti da facili terrorismi non giovano a nessuno e soprattutto generano confusione. Ed il nostro comparto è l’ultima cosa della quale ha bisogno.

Tornando alla questione iniziale, confidando che scuserete la mia piccola digressione, consentitemi di avanzare nuovamente un sentito grazie a chi ci ha permesso di agire ancora una volta nell’interesse del comparto funerario italiano.

Casella di testo:  
Oggetto: servizio mortuario ed obitoriale 
presso struttura sanitaria pubblica	Interporto, 06/12/2004
	Prot. n. 041173/AB  
Spett.le 
AUSL FG/2
Via XX Settembre
71042 CERIGNOLA (FG)

Alla cortese attenzione dei Sig.ri
Direttore Generale;
Dirigente Responsabile A.G.P.


In riferimento alla “Gara a trattativa privata per l’affidamento del servizio di Gestione della Camera Mortuaria del Presidio Ospedaliero G.Tatarella di Cerignola” di cui al Vs. Prot. n.7809 del 30/11/2004, siamo con la presente ad esporre il nostro parere a riguardo.
Riteniamo, infatti, che tale gara per l’affidamento dell’obitorio sito all’interno della struttura pubblica suddetta non debba essere concesso alle imprese di onoranze funebri, in quanto tale affidamento porrebbe inevitabilmente in una posizione di vantaggio l’eventuale impresa che ottenesse in gestione tali servizi in termini di avvicinamento dei potenziali consumatori di servizi funebri, rispetto alle altre imprese funebri operanti nella zona.
A sostegno del nostro pensiero esiste altresì una nutrita giurisprudenza che sancisce l’illegittimità di tale affidamento (es. Prot. n. 16148/02 Autorità Garante della Concorrenza e Mercato), supportata inoltre da quanto recentemente disposto a riguardo dalle leggi e regolamenti regionali in materia di polizia mortuaria (es. Lombardia ed Emilia Romagna) e dal D.D.L. 4144 (Sirchia- Pisanu) che, in sintesi, sanciscono la necessità di una netta separazione societaria tra chi esercita l’attività funebre e chi espleta funzioni di natura pubblica quali, ad esempio, la sorveglianza durante il periodo di osservazione presso strutture sanitarie pubbliche o l’accertamento di morte.
L’art.4 del D.D.L. 4144 è altresì molto preciso definendo al comma 1 che “Il servizio mortuario nelle strutture sanitarie di ricovero e cura, nonché il servizio obitoriale, in tutto o in parte, non possono essere dati in gestione ad operatori pubblici o privati esercenti l’attività funebre”.
Abbiamo ritenuto doveroso sottoporre alla Vostra attenzione quanto sopra esposto, nella speranza che intendiate prontamente ritirare il bando di gara in oggetto, in quanto contrario al principio di libera concorrenza e mercato ed in netta controtendenza con tutti i recenti dettami di legge a riguardo, e rimuovere così uno strumento che comporterebbe una grave distorsione della concorrenza nell’ambito dell’offerta di servizi di onoranze funebri del territorio di Cerignola e dintorni.
Restando a disposizione per qualsiasi ulteriore informazione, ci è gradita l’occasione per porgere i nostri più distinti saluti.
Il Segretario
Alessandro Bosi